Incontro di sensibilizzazione sulla donazione di midollo osseo.
23 Febbraio 2024Oltre il “limite” della condizione detentiva: il digitale per vivere il mondo esterno
9 Marzo 2024“Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai”. Lo ricordava la Fallaci ormai vent’anni fa. Ed è ciò che si è evinto dall’evento promosso dalla Fondazione Potenza Futura in occasione della Giornata internazionale della donna. Un vernissage e un approfondimento culturale sulle donne tra arte, letteratura e vino dal titolo “L’altra metà del calice” che, in linea con gli obiettivi della fondazione, è voluto andare oltre la mera celebrazione, indagando invece più a fondo la figura della donna, ricordando e portando l’esempio di donne che si sono distinte nel mondo del lavoro e sul territorio. Un vero e proprio excursus sul binomio tra il mondo femminile e quello enologico, che ha posto l’accento sulle donne imprenditrici, vero esempio dell’empowerment femminile.
“L’iniziativa ricade a ridosso di una giornata importante, che è la Giornata internazionale che ricorda appunto la donna – ha spiegato il direttore della Fondazione Potenza Futura, Federica D’Andrea -, e a noi interessava fare un approfondimento che non fosse soltanto una commemorazione, ma un’esaltazione della figura della donna imprenditrice, quindi abbiamo con noi le sorelle D’Angelo con la loro mamma, che hanno preso in mano le redini della cantina e che ci racconteranno il loro impegno. Inoltre – ha concluso – la nostra fondazione si è riempita di colori e di immagini molto belle di tanti artisti lucani che hanno voluto incentrare la loro arte sulla figura della donna”.
Nel corso della serata è stata inaugurata infatti la mostra esposta nell’auditorium futura nell’ambito del progetto Appartenere: una collettiva di artisti lucani che hanno indagato la figura femminile. Il viaggio è proseguito poi indagando l’interessante connubio tra donne e vino e ricordando, grazie al contributo di Emilia Mastrangelo, sommelier Fis, le numerose figure femminili che, nonostante le difficoltà riscontrate, si sono distinte nel settore. Tra gli esempi virtuosi senza dubbio l’azienda vinicola Donato D’Angelo. La sintesi di un passaggio generazionale dal padre alle figlie, che hanno preso in mano le redini dell’azienda, compiendo la coraggiosa scelta di restare in Basilicata e investire sul territorio, dando vita peraltro ad una nuova etichetta, degustata nel corso della serata. Ma anche l’esempio lampante di un’azienda che si batte per la costruzione di una società più equa e dove la parità di genere è effettiva. A dimostrazione di come la Basilicata sia piena di donne pronte a fare la differenza e a regalare un futuro migliore all’intero territorio. “La nostra azienda – ha raccontato Filomena Ruppi, enologa e titolare dell’azienda vinicola Donato D’Angelo – è la sintesi perfetta della parità di genere, perché siamo tre donne a condurla, io e le mie due figlie, e l’azienda ha il nome di un uomo, Donato D’Angelo, che comunque rimane sempre un pilastro, in quanto è una figura rappresentativa dell’Aglianico del Vulture in Basilicata. Per cui – ha concluso – noi ci sentiamo davvero orgogliose della nostra azienda condotta da donne che fa però tesoro dell’esperienza di un uomo”.