Ambasciatori di pace in tempi di guerra
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24 Maggio 2024Una giornata all’insegna dei valori dello sport, ma fortemente legata al ricordo di chi ha difeso il Paese dalla mafia. Allo stadio Viviani di Potenza, davanti ad una bella cornice di pubblico, si è svolta la Prima edizione del Trofeo della legalità, su iniziativa della società Potenza Calcio e della Fondazione Potenza futura. Un evento voluto per onorare il 32esima anniversario della strage di Capaci, per commemorare le vittime di tutte le mafie e in particolare il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie, anch’essa magistrato, Francesca Morvillo e tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Porte aperte agli studenti, coloro che un giorno rappresenteranno le istituzioni e che diventeranno genitori e tramanderanno i valori dell’integrità e della giustizia ai propri figli. Tutti in campo per vivere una giornata diversa, per apprendere attraverso il calcio valori come il rispetto, la libertà e la solidarietà. Quattro le formazioni che hanno dato vita al quadrangolare, in rappresentanza di vari mondi, ognuno dei quali modello educativo per la città e per la nostra regione. Da Libera ad Aias Potenza, da Vip Clown Venosa Odv al club Alfisti in pattuglia onlus. Ricco anche il contributo delle istituzioni, con testimonianze utili per spiegare ai giovani di oggi cosa accadde più di 30 anni fa. Come quelle del prefetto di Potenza, Michele Campanaro e del questore di Potenza, Giuseppe Ferrari: “Sono passati 32 anni, potrebbero sembrare tantissimi, ma non è vero perché è dietro l’angolo sempre – ha ricordato l’esponente dello Stato – il pericolo di una mafia che oggi non è più quella che lancia bombe o che spara, ma è molto più infiltrata. Quindi è fondamentale parlarne ogni giorno, oggi in modo particolare, confrontarci con i ragazzi, con le scuole della città di Potenza. Ed è il modo per celebrare in maniera non retorica questa giornata. Io sono molto contento di questa forte sensibilità del territorio e l’invito che dobbiamo fare è a impegnarci davvero quotidianamente. Falcone in una famosa intervista di qualche mese prima della strage del 23 maggio, disse che la mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani hanno un inizio ed hanno anche una fine, purché ci sia l’impegno concreto di tutti: delle istituzioni e della comunità civile”. “Credo – ha commentato invece il questore – che miglior modo non si poteva utilizzare per ricordare Falcone e Borsellino. Quindi, un plauso agli organizzatori e un grazie a tutti questi ragazzi che affollano lo stadio di Potenza”.“Cerchiamo tutti i modi – è invece il monito di don Marcello Cozzi – per ricordare Falcone, Borsellino, i poliziotti, i carabinieri delle scorte che non ci sono più. E questo è un modo bello per ricordare tutti loro, perché è anche il linguaggio dei nostri ragazzi. Dobbiamo fare di tutto anche per continuare ad impegnarci, dobbiamo trasmettere ai nostri ragazzi la voglia e il desiderio di impegnarci. Il miglior ricordo è l’impegno quotidiano. I nostri ragazzi non sanno chi sono Falcone e Borsellino e i nostri giovani non sanno nulla delle stragi. E quindi noi più adulti abbiamo la responsabilità – ha aggiunto – di trasmettere loro quello che è successo e di far capire che in quella pagina dolorosa dobbiamo affondare tutti le radici di una nuova società”.
Grande soddisfazione è stata espressa per la riuscita della giornata da Federica D’Andrea, direttore della fondazione Potenza Futura. “Il 23 maggio è una giornata in cui si ricorda la strage di Capaci per cercare di sedimentare all’interno della nostra società un ideale di libertà, giustizia e legalità. Il nostro impegno è un impegno sociale, un impegno che vuole portare avanti un trofeo che avrà anche delle edizioni successive. Abbiamo anche un premio creato da un artigiano locale, un monumento della strage di Capaci”.
Per il presidente del Potenza calcio, Donato Macchia, la sfida di creare un torneo sportivo e di associarlo ad un tema di grande spessore come il contrasto all’illegalità, è stata vinta. “Una giornata fantastica in memoria di un qualcosa di importante. E’ un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto per rappresentare una città, un luogo, un territorio con un pubblico straordinario, i bambini. Lo sport deve essere un momento di bellezza, di opportunità, di educazione, di inclusione. Ricordare questi due straordinari protagonisti della giustizia italiana è per noi motivo d’orgoglio”.