
Donne al sicuro
25 Novembre 2023
La Befana al Viviani
6 Gennaio 2024In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Fondazione Potenza Futura ha voluto inaugurare il suo auditorium sensibilizzando su una delle piaghe del nostro tempo. E l’ha fatto rendendo omaggio alla poetessa che ha celebrato l’universo femminile in ogni suo verso, cantando odi alla donna, grande come la terra, ma “fragile granello di colpa anche agli occhi di Dio. Malgrado le sante guerre per l’emancipazione”, come scriveva lei stessa in una delle sue poesie. La serata è stata introdotta dalla performance del Centro Danza Metamorfosi diretto da Michela Consolo. A seguire i saluti del direttore e del presidente della Fondazione Potenza Futura, rispettivamente Federica D’Andrea e Donato Macchia, accompagnati dalle riflessioni della consigliera di parità della provincia di Potenza, Simona Bonito. “In questa serata importante, che precede la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,abbiamo deciso di inaugurare l’Auditorium Futura con l’importante tematica della violenza di genere, e lo facciamo sfogliando il diario di una diversa, quello di Alda Merini – ha spiegato Federica D’Andrea -, la poetessa che ha conosciuto appieno cosa vuol dire essere diversa tanto da subire l’internamento, il dolore e l’allontanamento dalla famiglia. La sua era una diversità subita ma dalla quale allo stesso tempo nascono il delirio e la grazia della lucida e potente parola poetica. Dunque un respiro di bellezza e arte quale antidoto per le brutture del mondo e strumento per contrastare la troppo spesso sanguinante piaga culturale della violenza di genere. Ormai – ha proseguito – la violenza è all’ordine del giorno, siamo già oltre le cento donne uccise nel 2023: un conteggio infamante per il genere umano. Il recital di stasera è solo l’inizio – ha spiegato -, abbiamo intenzione di organizzare altri eventi che abbiano un impatto sociale importante, che è la mission della Fondazione, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Oggi tocchiamo l’obiettivo 5 – ha concluso -, ma nella nostra programmazione c’è tutta la carrellata degli obiettivi che intendiamo perseguire in maniera concreta”. Se n’è parlato tanto negli scorsi giorni, soprattutto a seguito dei tragici casi balzati agli onori delle cronache: arginare la violenza sulle donne è possibile soltanto attraverso la diffusione di una corretta cultura di genere. Un impegno che la consigliera di parità provinciale, Simona Bonito, persegue quotidianamente. Ma per attuare una rivoluzione è necessario l’impegno di tutti, come ha ricordato sul palco, lanciando un messaggio antiviolenza. Il presidente Donato Macchia ha sottolineato l’impegno della Fondazione ad agire attivamente per il territorio, anche restituendo alcuni spazi alla città. Proprio come l’auditorium appena inaugurato, che diventerà un luogo di condivisione dove parlare di temi importanti. E il primo evento ospitato è stato uno spettacolo profondo, intimo. Che ha permesso di cogliere l’essenza di Alda Merini. Un viaggio tra monologhi, aneddoti e versi della poetessa dei Navigli, attraverso le parole del suo “amico di pietà nascoste”, come definito dalla stessa Merini, Cosimo Damiano Damato. Scandite da una scaletta di perle musicali grazie alla voce di Antonella Ruggiero, accompagnata al pianoforte da Leo Binetti. Da “Canzone per Alda Merini” di Vecchioni a “Johnny Guitar” di Peggy Lee, particolarmente amata dalla poetessa, fino ai brani del repertorio più sperimentale dei Mattia Bazar e alle versioni inedite delle famosissime “Per un’ora d’amore” e “Ti sento”. I versi sempre attuali di Alda Merini sono stati lo spunto per una riflessione sulla violenza di genere, necessaria per sradicare una cultura che non accetta il diritto delle donne di dire no. “Prima gli uomini che ricevevano un rifiuto imbracciavano la chitarra, ora troppo spesso prendono in mano un coltello” ha sottolineato l’artista Cosimo Damiano Damato. La serata si è conclusa con il ricordo di Giulia Cecchettin, l’ennesima vittima uccisa da una cultura che non accetta il diritto di dire no. Durante la serata è stata inoltre inaugurata la mostra su Alda Merini a cura del fotografo ufficiale della poetessa, Giuliano Grittini, visionabile fino al 31 dicembre nell’Auditorium Futura.